Lettera di saluto della dirigente Laura Biancato
Agli studenti e alle studentesse di questa meravigliosa scuola.
Alle famiglie
Ai docenti e al personale ATA
Carissimi studenti e studentesse, carissime famiglie,
ci sono parole che non si vorrebbe mai scrivere, ma cerco di affrontare con coraggio questo momento.
Dopo 42 anni di scuola, e quasi 30 da dirigente scolastica, è arrivato per me il momento di chiudere un lungo capitolo della mia vita: vado in pensione.
Lo dico con un pizzico di incredulità, perché dentro mi sento ancora piena di energia, curiosità e voglia di fare. Ma anche con una grande gratitudine per tutto quello che ho vissuto, e con malinconia, perché salutare l’Einaudi non è facile.
Negli ultimi cinque anni, questa scuola è diventata per me una seconda casa.
Una casa viva, piena di voci, idee, sogni, problemi da risolvere, successi da festeggiare, sfide da affrontare. Una casa abitata da studenti straordinari, capaci di stupirmi ogni giorno con la loro intelligenza, la loro spontaneità, la loro forza.
Ricordo ancora il mio primo anno all’Einaudi, in piena pandemia.
Guardando le pareti del mio ufficio, ho sentito subito il bisogno di renderlo un po’ più vivo, più umano, più significativo.
Così ho chiesto di dipingere una parete di arancione, un colore allegro, pieno di energia, e di scriverci sopra una frase di Giovanni Falcone che per me ha un significato profondo:
"Gli uomini passano, le idee restano".
Una frase che racchiude il senso più profondo del mio lavoro: io adesso passo il testimone, ma quello che abbiamo costruito insieme (valori, esperienze, progetti, idee) rimarrà.
E poi, un po’ alla volta e grazie all’aiuto di tante persone, anche il resto della scuola si è colorato e riempito di bellezza.
Sono convinta che siamo fortunati a vivere in un ambiente come questo: stimolante, sempre aperto, inclusivo, pieno di opportunità.
In questi anni, abbiamo avviato, continuato, potenziato iniziative meravigliose: percorsi innovativi, progetti di apertura al territorio, attività che hanno reso la scuola viva e presente. E voi, ragazzi e ragazze, siete sempre stati al centro, motore e cuore di tutto questo.
Sono molto fiera di voi.
Non sono stata una preside “da scrivania”, anche se ero costretta a rimanere in ufficio per molto del mio tempo, perché l’Einaudi è una macchina complessa.
Ho cercato di essere pratica, di risolvere, di essere presente, di ascoltare, di non prendermi mai troppo sul serio, anche quando la burocrazia mi metteva alla prova.
Ho messo in questo lavoro tutta la mia competenza, la mia passione e, perché no, anche una parte del mio cuore.
Mi piace pensare che qualcosa di tutto questo sia arrivato anche a voi.
Abbiate cura di questa scuola, perché è una comunità preziosa. Continuate a migliorarla, a farla crescere, a renderla ogni giorno un po’ più giusta, più aperta, più viva.
Se doveste incontrare situazioni ingiuste, disattenzioni o comportamenti poco professionali, non abbiate timore di segnalarli: non è mai inutile farlo, perché avete diritto al meglio, sempre, e la scuola deve esserne all’altezza.
Ragazzi, ragazze… portate sempre dentro un pezzettino di Einaudi, e magari, chi lo sa, anche un pensiero per quella preside un po’ nostalgica che vi ha salutato con gli occhi lucidi.
Con tutto l’affetto di cui sono capace, la vostra preside
Laura Biancato